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La forza di dire noi. Si è conclusa la prima edizione della Summer School dell'Economia Civile a Biella

 

È appena terminata la prima edizione della Summer School dell'Economia Civile a Biella, fortemente voluta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella. Un'attività partecipata di conoscenza e scambio che ha messo al centro le persone, la comunità e il territorio. È l'ulteriore tappa di un percorso pluriennale, volto a offrire al Biellese un approccio cooperativo che vede i temi economici, sociali e ambientali fondersi in una prospettiva di sviluppo proiettata verso la felicità pubblica. Un percorso partito con lezioni online in piena pandemia e proseguito l'anno scorso con seminari in presenza e attività laboratoriali nelle scuole superiori. E ora si è continuato con lezioni, visite formative, working group, attività culturali, che hanno visto la famosa Scuola di Economia Civile e il Consorzio Sociale Il Filo da Tessere collaborare strettamente con il Campus di Città Studi e una fitta rete di organizzazioni locali.  

Un'attività formativa intensa che ha coinvolto 25 studenti e studentesse, di cui la maggior parte giovani e giovanissimi dai 17 anni in su, tutti appassionati di scienze economiche e sociali, 3 docenti universitari, 4 consulenti, ricercatori, 16 innovatori biellesi, accomunati dal desiderio di valorizzare il paradigma dell'Economia Civile, diffonderne la conoscenza e trasformare idee innovative in azioni concrete.   

 
I partecipanti alla Summer School "La forza di dire noi" (foto Alessandra Eusebio)
 

Sono stati affrontati diversi temi legati a concetti chiave quali singolarismo, reciprocità, fiducia, gratuità, beni relazionali e felicità pubblica con Stefano Zamagni e Ivan Vitali fino al benessere, alle pulsioni esistenziali e alle leve legate alle motivazioni delle persone e dei gruppi con Rossana Andreotti. Si è discusso con Elena Granata e Fiore De Lettera dell'impatto dei placemaker, innovatori urbani e professionisti ibridi, in grado di connettere i bisogni con l'immaginazione, la creatività nella vita di tutti i giorni con la vitalità delle comunità che popolano grandi città e piccoli borghi. Quanto questi concetti annodati all'impegno concreto e alla cittadinanza attiva possono aiutarci a superare i limiti e i fallimenti dell'attuale sistema economico attraverso un approccio scientifico orientato al bene comune? Ce l'ha spiegato Leonardo Becchetti nella sua lectio aperta a tutti. È stato, pertanto, un approccio multidisciplinare, a caratterizzare le lezioni, il cui filo rosso è stato tenuto dalla tutor Cristina Pauna e dall'esperta Diana Sartori, costruttrici di ponti tra i diversi interventi, facilitatrici nell'intessere relazioni, mettendo a fattor comune conoscenze ed esperienze e portando alla luce i diversi punti di vista in un confronto vivace e rispettoso.  

Hanno offerto un contributo fondamentale i change makers biellesi di The Economy of Francesco, un movimento di giovani provenienti da tutto il mondo, che hanno risposto alla chiamata di Papa Francesco per dare un'anima all'economia di domani, e renderla più giusta, inclusiva e sostenibile. Attraverso un workshop sociocratico, hanno guidato i corsisti in una riflessione che vede l'economia intrecciata a relazioni, spiritualità, lavoro, concretezza e impegno: sono partiti dall'espressione dei vissuti personali, per focalizzarsi sull'ascolto attivo e partecipe, portando il gruppo ad una rielaborazione finale collettiva.  

Linfa della Summer School sono stati gli incontri significativi con alcune realtà giovanili, tra le più attive e propositive nel Biellese: Hope ClubSpazio Hydro e Niente da fare, che hanno condiviso esperienze di cittadinanza attiva attualmente in corso, sogni e progetti futuri per un territorio inclusivo e sostenibile a 360°, aperto ad influenze esterne e soprattutto in grado di dare una risposta alle necessità di cambiamento, sempre più urgenti sentite dalle nuove generazioni.  

Non sono mancate visite formative e culturali, tra cui il tour in Cascina Oremo, per scoprire in anteprima un polo innovativo, un luogo di sviluppo educativo, sociale, culturale, del benessere e dell'apprendimento che aprirà presto le sue porte a Biella. Ottima accoglienza nell'ottocentesca Villa Era a Vigliano Biellese, col suo magnifico giardino che si fonde con l'antico vigneto a forma di anfiteatro, un esempio di rigenerazione del territorio, tra mostre d'arte, viticoltura e biblioteca. Un gioiello che custodisce più di 3000 volumi e pubblicazioni dedicati ad agricoltura biologica, botanica, medicine naturali, yoga e ayurveda. Poco vicino a Villa Era sta mettendo radici il neonato progetto di valorizzazione dei terreni agricoli e della cascina di Foodopia, giovane società agricola che ha scelto di farsi corpo di una ri-evoluzione contadina, coniugando il rispetto della terra, il cibo sano e giusto e il coinvolgimento della comunità. Cittadellarte ha aperto le sue porte per far scoprire un modello di istituzione artistica e culturale che pone l'arte in diretta interazione con i diversi settori della società e mette al centro le relazioni. Con il suo giardino bioenergetico Villa Boffo è stata la location di una delle serate per conoscere i tesori della città.   

I pasti a km 0, infine, sono stati preparati con cura e serviti con amore dalla Cooperativa Sociale Raggio Verde.