Il Tibet, con le sue genti, le tradizioni, la sua arte, la sua religione, ma anche con i suoi aspetti paesaggistici, di forte impatto emotivo, colpisce oggi un vasto pubblico per la sua diversità, la sua lontananza, la prepotenza della sua singolarità.
La mostra "Tibet, una porta verso Oriente" si pone allora come omaggio ideale a questa koynè culturale, artistica e religiosa, con l'obiettivo di avvicinarci a questo mondo così lontano, ma tuttavia affascinante e accattivante, da cui emerge, con forza, il respiro del Buddhismo.
Tutto ciò non solo nel momento espositivo, ma anche negli incontri e conferenze, nella rassegna cinematografica e nelle rappresentazioni di danze, canti e musiche della tradizione buddhista tibetana, che costituiscono un momento fondamentale nel percorso di conoscenza di questo paese.
Osservare l'arte espressa da queste opere, ammirare le fotografie di questi volti e di questi paesaggi è anche, tuttavia, riflettere su questo popolo che, nei suoi aspetti peculiari e tradizionali, sopravvive in esilio da più di un quarantennio, in una diaspora che rende sempre più difficoltoso il rispetto e la coerenza alle proprie radici culturali.
Contemporaneamente è anche rendere omaggio agli studiosi e ai viaggiatori italiani che hanno rivestito una posizione di grande prestigio nell'ambito degli studi e delle ricerche nel variegato mondo dell'orientalistica.
Pensiamo dunque che le immagini, le opere, i momenti espositivi di questa manifestazione siano un modo per non dimenticare le migliaia di donne e uomini che "conservano una religione non per sé, ma per l'utilità del genere umano in cerca di un arco di salvezza. Con la sua essenza portatrice di Buddha, con il suo popolo sradicato - oggi e domani."
Ideata e organizzata da:
Hanno sostenuto l'iniziativa: