Il Comitato per il Patrimonio Mondiale dell 'UNESCO, durante la 27 °sessione svoltasi a Parigi dal 30 giugno al 5 luglio 2003, ha iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale ventiquattro nuovi siti: tra questi il sito denominato I Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia proposto dalla Regione Piemonte, dalla Soprintendenza Regionale per il Piemonte e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in collaborazione con la Soprintendenza Regionale per la Lombardia, con la Regione Lombardia e con le autorità civili e religiose interessate.
Il percorso espositivo racconta, attraverso documenti, fotografie di architetture,di arte figurativa e paesaggi, l 'origine e lo sviluppo di questi particolari luoghi e vie di pellegrinaggio, denominati Sacri Monti, sorti tra la fine del 1400 e la prima metà del 1600 in quello che è il territorio più a Nord dell'attuale Stato italiano. Le particolarità di questo fenomeno religioso e artistico sono illustrate attraverso la lettura parallela di nove significativi complessi, costruiti nell 'arco alpino delle regioni italiane Piemonte e Lombardia.
Un Sacro Monte è innanzitutto costituito da un percorso che si snoda fra edifici isolati in forma di cappelle, di ricercato disegno architettonico, al cui interno gruppi di statue in terracotta, modellate a grandezza naturale, attorniati da scenografie pittoriche, narrano fatti biblici o evangelici nella cronologia del Rosario, oppure la vita di santi.
Un Sacro Monte è un esempio di utilizzo delle arti figurative per evangelizzare l 'uomo attraverso il cammino e l 'ascesa a un luogo eletto e privilegiato mediante un percorso di sacrificio e fatica; cammino di penitenza e proposta di meditazione sulla Via Dolorosa percorsa da Gesù Cristo per le vie di Gerusalemme alla volta del Golgota, luogo della sua Passione e nostra redenzione. Come tutta l 'arte figurativa conservata nelle chiese è sempre servita da mezzo comunicativo per acculturare il popolo, allora analfabeta, anche il pellegrinaggio al Sacro Monte diventava momento di istruzione attraverso una forma di catechismo visivo. Le scene rappresentate nelle cappelle erano quindi la Bibbia dei poveri,dei semplici,di coloro che non sapevano leggere ma avevano occhi per vedere.
Il nostro itinerario storico comincia dalla Terra Santa, dalle origini del Cristianesimo, dai luoghi testimoni della Nascita, Vita, Passione, Morte e Resurrezione di N.S.Gesù Cristo. Per devozione e per penitenza, è a partire dal IV secolo che questi luoghi divennero meta di pellegrinaggio.
Nel Medio Evo il pellegrinaggio era un aspetto importante della religiosità e per la vita di ogni cristiano rappresentava un momento di adesione
di particolare intensità. All 'epoca, le grandi mete dei pellegrini erano tre: Santiago de Compostela, Roma e Gerusalemme.
In seguito all 'indebolimento dell 'influenza occidentale in Oriente e al prevalere della potenza turca, il pellegrinaggio verso la Terra Santa perdette le connotazioni di fenomeno di massa per diventare un 'avventura molto costosa, dalla quale si rischiava anche di non fare ritorno.
Per tutto il 1400 il pellegrinaggio verso un luogo particolare quale un santuario, connesso a qualche pratica di religiosa pietà, rappresentò un modo per sostituire Gerusalemme. Il legame ideale poteva essere maggiormente accentuato se questi luoghi eletti, oltre a conservare qualche particolare reliquia, possedevano o nella dedicazione o nelle forme architettoniche e delle arti figurative dei richiami con i Luoghi Santi, in modo da evocare al pellegrino la Santa Gerusalemme Celeste.
Alcuni frati dell'Ordine dei Minori di San Francesco, presenti in Terra Santa tra la fine del 1400 e l'inizio del 1500, al loro ritorno, vollero ricostruire con fedeltà definita topomimetica i Luoghi Santi di Palestina. Per sopperire quindi alle difficoltà del pellegrinaggio in Terra Santa nacquero la Nuova Gerusalemme di Varallo Sesia in Piemonte, ad opera di padre Bernardino Caimi e la Nuova Gerusalemme di Montaione in Toscana, ad opera di padre Tommaso da Firenze.
Entrambe le realizzazioni diedero vita ad un pellegrinaggio ideale in Terra Santa, non rischioso o costoso e quindi ripetibile. Questi esempi coevi per il loro esplicito riferimento alla Terra Santa possono essere definiti gerosolimitani e rappresentano due momenti emblematici. Mentre la Nuova Gerusalemme di Varallo Sesia per la sua collocazione geografica prealpina subirà in seguito diversi cambiamenti, riflesso del mutare nelle varie epoche, delle condizioni storico religiose e politiche e del modo di intendere la devozione e l 'uso delle arti a servizio della religione cristiana, invece la Nuova Gerusalemme di San Vivaldo, sita al centro dell 'Italia, giungerà quasi invariata a noi quale testimonianza dell 'originario spirito fondatore.
Nel periodo che seguì il Concilio di Trento, a opera della Controriforma e di San Carlo Borromeo (1538 -1584) e dei vescovi delle diocesi da lui dipendenti, prese forma nel territorio delle Alpi e Prealpi Nord-Occidentali una serie di percorsi di devozione definiti Sacri Monti. Abbandonati gli originari intendimenti della corrispondenza topografica propria della Nuova Gerusalemme, si sostituì quella cronologico narrativa.
Sulla base di questi rinnovati obiettivi, viene modificato il primigenio insediamento di Varallo Sesia e si fondano i Sacri Monti tardo-cinquecenteschi di Crea e di Orta. All 'inizio del 1600 prende forma quello di Varese e nei decenni successivi quelli di Oropa, Ossuccio, Domodossola, Ghiffa e Belmonte. Per edificare questi nuovi complessi religiosi venivano scelti dei luoghi che già possedevano una valenza di devozione, quale un santuario, o tramandavano una memoria di ancor più antico culto pagano, ed erano in tal caso riconvertiti, o si recuperavano località gi à famose per storia e tradizione.
I nove Sacri Monti illustrati in mostra fanno parte del sito riconosciuto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell 'UNESCO ma non sono gli unici esempi della regione prealpino-alpina del Nord Italia.
Altri Sacri Monti dell 'Italia non facenti Parte del Sito sono:
Nella regione Piemonte:
- Sacro Monte di San Carlo di Arona (Novara)-1614
- Sacro Monte della Beata Vergine di Loreto di Graglia (Biella)-1615
- Sacro Monte del Santuario di Santa Maria delle Grazie o di Sant 'Anna di Montrigone a Borgosesia (Vercelli)-1630
- Sacro Monte del Santuario di San Giovanni Battista in Valle d 'Andorno (Biella)-1738
- Sacro Monte del Santuario dei Piloni di Montà d 'Alba (Cuneo)-1775
Nella regione Lombardia:
- Sacro Monte della Scala di Cerveno (Brescia) - 1752
Nella regione Veneto:
- Sacro Monte delle Sette Chiesette di Monselice (Padova) - 1605
Nella regione Toscana:
- Sacro Monte o Nuova Gerusalemme di San Vivaldo di Montaione (Firenze) - 1513
- Comune di Varallo Sesia (Vercelli)