La chiesa parrocchiale dei Santi Stefano e Giacomo di Pettinengo è il
risultato del rifacimento seicentesco dell'antica chiesa, di cui si possiedono
alcune interessanti descrizioni trascritte nelle Visite Pastorali della seconda
metà del XVI secolo e di quello successivo.
Il progetto prevede il restauro
della cappella della Madonna del Rosario,
con i dipinti murali di evidente virtuosismo barocco, realizzati da Bernardino Galliari di Andorno nella seconda metà del
Settecento e l'altare ligneo che i fratelli Pietro Giuseppe e Carlo Francesco Aureggio Termine eseguirono a
inizio secolo insieme all'indoratore Giovanni Battista De Fabianis e nel quale
è attualmente compresa la seicentesca statua di legno policromo della Madonna
con Bambino dello scultore Gio' Antonio
Termine.
Sia i dipinti murali che la
struttura altaristica, entrambi di indubbia importanza storico-artistica per il
territorio biellese, versano in cattivo stato di conservazione e sono bisognosi
di un intervento di restauro mirato alla salvaguardia, al recupero e alla loro
valorizzazione.
Il progetto di restauro si pone
tra le priorità future delle attività culturali della parrocchia. La principale
motivazione è quella di aspirare a creare un ambiente ben conservato che
esalti la bellezza di opere di importante valore storico-artistico.
Dichiara Don Ferdinando Gallu, parroco:
"L'identità di una comunità quale una parrocchia o
un paese trova nella sua storia e nelle sue testimonianze documentarie e
monumentali l'humus in cui affondare
le radici e garantire nutrimento allo sviluppo.
I
l restauro della cappella della Madonna del
Rosario ha l'importante compito di preservare una memoria storica, artistica,
culturale e religiosa presente nella nostra parrocchia attraverso la
conservazione e la valorizzazione di due importanti opere d'arte e di fede che
appartengono al ricco patrimonio artistico del Biellese.
Questi capolavori, risalenti al Settecento, mettono
in luce il cuore generoso dei pettinenghesi, che nelle precedenti e seguenti
vicende della chiesa vollero sempre scegliere i migliori artisti: gli Zuccari
per la pala della chiesa precedente (distrutta), gli Aureggio per l'altare, il
pulpito (ritenuto il capolavoro della famiglia) e il grande armadio della
sacrestia, il Gaidano per i dipinti della cupola ottocentesca e per l'attuale
pala d'altare, l'architetto Nicola Mosso e il pittore Dalle Ceste per la
cappella del Sacro Cuore.
Nel contempo è importante considerare che le opere
della cappella del Rosario collegano Pettinengo sia con il resto del Biellese,
attraverso l'altare degli Aureggio, intagliatori nativi di Biella, sia con
territori più lontani attraverso l'operato della famiglia Galliari, poiché
Bernardino nacque ad Andorno, ma i Galliari lavorarono a Milano e nei teatri di
molte capitali europee in cui espressero il loro apprezzato e ricercato genio.
Nell'attuale momento storico in cui Pettinengo si
presenta ai viaggiatori come "balcone del Biellese" si nota come l'interesse
per le manifestazioni dell'arte di provincia, ma non provinciale, stia
crescendo. Sono apprezzati, certo, il paesaggio e la natura, ma non si disdegna
ciò che l'uomo ha inserito di bello in essi.
Reputo che non solo per
la protezione istituita dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali sia
doveroso l'intervento di questa iniziativa di restauro, promossa dalla
Fondazione, ma anche per costituire un'offerta di bellezza e di cultura per la
comunità e per coloro che vogliano conoscere la nostra terra biellese".
Don
Ferdinando Gallu (parroco): parrocchia.pettinengo@gmail.com