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Associazione Amici Parkinsoniani Biellesi 

Progetto "Noi non siamo soli"

 

Dati tecnici e informazioni

COSTO COMPLESSIVO € 5.650
CONTRIBUTO € 3.900

 

Associazione Amici Parkinsoniani Biellesi - storia e attività

L'APB si occupa da oltre 12 anni di Parkinson e lo fanno supportando i malati e i loro famigliari nella gestione della malattia, attraverso l'organizzazione delle attività complementari alla cura farmacologica.
L'associazione è cresciuta nel tempo, relazionandosi con gli enti del territorio e, in particolare con le SC di Neurologia e Medicina Riabilitativa dell'Ospedale di Biella, con cui si è strutturato un percorso di attività fondamentali per migliorare o, quantomeno, consentire di mantenere il più possibile le abilità motorie dei malati di Parkinson.
L'APB conta ora circa 100 soci e 3 sedi: a Biella, a Lessona (BI) e a Vercelli.
Vi organizza, grazie alla collaborazione di professionisti privati e di strutture come la Fondazione Cerino Zegna, corsi e laboratori di fisioterapia, nordic walking, terapia occupazionale, stimolazione cognitiva.
Insomma, un vero e proprio centro dedicato alla gestione della malattia di Parkinson, che si rivolge a tutte le famiglie che vivono questa difficile esperienza.

 
 

Noi non siamo soli - il progetto

L'APB, nonostante la chiusura delle proprie sedi e l'interruzione delle attività aggregative, ha attivato un intervento straordinario di assistenza e supporto ai propri associati delle province di Biella e Vercelli.
Sono oltre 120 le famiglie con un soggetto con malattia di Parkinson associate all'APB che si trovano attualmente isolate nelle proprie abitazioni. Si tratta di una condizione che riguarda tutti i cittadini italiani, senza dubbio, ma con ripercussioni drammatiche sui parkinsoniani e sui loro famigliari conviventi, poiché è stata bruscamente interrotta l'attività di sostegno fisioterapico, l'attività motoria e quella di stimolazione cognitiva, che vengono svolte con regolarità nelle sedi dell'associazione durante l'anno.
Proprio per far fronte a questa situazione di estremo disagio, l'APB è riuscita a dar vita in pochi giorni a un intervento complesso per garantire un supporto concreto ai parkinsoniani.
Innanzitutto consegnando a domicilio un kit di mascherine, che consentono di svolgere con maggior sicurezza le attività extra-domiciliari strettamente previste dagli attuali decreti per il contenimento della pandemia di Covid-19, come il recarsi a fare la spesa o in farmacia.
Oltre a ciò sono stati forniti alcuni supporti per la pratica di esercizi fisici e attività motoria in casa, che i parkinsoniani possono continuare svolgere grazie alla collaborazione dei professionisti che lavorano con l'ente, i quali hanno realizzato brevi video didattici veicolati tramite chat ed email e condivisi sui social. A tal proposito si è provveduto anche alla consegna di alcuni tablet a coloro che si trovavano nell'impossibilità di accedere ad applicazioni per la comunicazione e la visione di video, divenute fondamentali per restare in contatto con l'esterno in questo periodo.
Il progetto ha previsto anche l'attivazione di un servizio di assistenza psicologica telefonica e telematica individuale, da parte della psicologa Dott.ssa Alessandra Calabrò, completamente gratuito per tutti i soci dell'APB e i loro famigliari conviventi, proprio per supportare con ogni mezzo le persone che vivono con particolare difficoltà questa situazione emergenziale.

 

Dichiarazione referente

Dichiara il Presidente, Eugenio Zamperone:
"Pensate. Il coronavirus ha costretto i malati di Parkinson a fare l'esatto contrario rispetto alle indicazioni che vengono dal mondo sanitario e sociale: isolamento, nessun contatto esterno, niente attività fisica, pochissime persone con cui parlare.
Inevitabile lo smarrimento, senza però alcuna resa al nuovo nemico invisibile.
E così è nato "Noi non siamo soli", il progetto dell'Associazione Amici Parkinsoniani Biellesi, che ha subito trovato l'aiuto dell'angelo custode di sempre, la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella.
Abbiamo così acquistato mascherine per tutti, tablet per i meno tecnologici, i fisioterapisti hanno mostrato da remoto esercizi fisici da eseguire a domicilio, la psicologa ha potuto aiutare i più soli e più depressi.
Nessun miracolo, solo l'ennesima prodezza della solidarietà.
".