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Associazione Ricominciare

Progetto "Oltre l'emergenza"

 

Dati tecnici e informazioni

COSTO COMPLESSIVO € 11.500
CONTRIBUTO € 7.500

 

Associazione Ricominciare - storia e attività

L'associazione Ricominciare è nata alla fine degli anni Ottanta su impulso di un gruppo di persone che singolarmente svolgevano volontariato nella vecchia struttura del carcere di Biella Piazzo e con la costruzione della nuova Casa Circondariale di Biella hanno ritenuto necessario dotarsi di una veste giuridica adeguata a rendere più incisiva la loro azione.
Da allora opera sia all'interno del carcere, promuovendo attività varie (esempio: orticoltura, apicoltura) ,corsi di alfabetizzazione e accompagnamento scolastico, corsi di hobbistica per il tempo libero, sia all'esterno, fornendo ai detenuti segnalati dall'area educativa del carcere la possibilità di intraprendere un percorso di reinserimento sociale senza l'assillo dell'emergenza abitativa, attraverso la messa a disposizione a titolo gratuito, per i primi mesi del periodo successivo al fine pena, di un piccolo alloggio ricevuto in donazione.
L'associazione è apolitica e aconfessionale. Dal 1995 è iscritta al registro regionale del volontariato. Fa parte del coordinamento regionale del volontariato penitenziario e del tavolo carcere presso il CTV (Centro Territoriale per il Volontariato) di Biella.

 
 

Oltre l'emergenza - il progetto

La situazione di emergenza in cui si trova il nostro Paese ha sollevato numerose preoccupazioni rispetto al mantenimento dell'ordine e delle condizioni di vita delle persone detenute nelle carceri italiane.
L'Associazione Ricominciare ha colto le preoccupazioni dell'amministrazione penitenziaria, della Garante dei detenuti e del Tavolo Carcere di Biella, formulando in partenariato il progetto "Oltre l'emergenza" per rispondere ai bisogni e compensare le privazioni della popolazione carceraria di Biella. Per contrastare eventuali tumulti, sommosse o evasioni, il progetto intende fornire ai detenuti beni di prima necessità di cui sono stati privati a causa della sospensione degli incontri familiari e garantire lo svolgimento di attività educative, realizzandole a distanza.
Nello specifico, i detenuti potranno partecipare a un laboratorio musicale per la creazione di composizioni musicali tramite videolezioni e a un laboratorio di giornalismo, che promuoverà lo scambio di corrispondenza con giovani volontari.
Si stanzierà inoltre un budget per ospiti di penitenziari fuori Provincia e che rientreranno in detenzione domiciliare e per quelli che terminano la pena e non possono tornare a casa.

 

Dichiarazione referente

Dichiara la Presidente Paola Antonella Soddu:
"L'emergenza sanitaria e il conseguente isolamento in cui è stato posto il carcere, con l'interruzione dei colloqui con i familiari e la sospensione di tutte le attività non indispensabili, ci ha costretti a pensare alla nostra azione in termini diversi rispetto al passato.
Ci siamo resi conto che se da un lato le misure adottate erano fondamentali per la salvaguardia della salute delle persone detenute, degli operatori penitenziari e, in ultima istanza, dell'intera collettività esterna, dall'altro creavano nelle persone detenute una fragilità ancora più marcata, determinata non solo dalla preoccupazione per  la propria salute  e di quella dei propri cari, ma anche, per molti di loro, dalla mancanza di tutti i beni di prima necessità che, prima dell'emergenza, venivano forniti dalle famiglie  e dall'assenza di attività nelle quali impiegare il proprio tempo.
Abbiamo pensato di dare una risposta a tali bisogni, anche per evitare che il malcontento potesse generare rivolte e tumulti, come è avvenuto in alcune carceri. Grazie alla rete di associazioni che fanno parte del Tavolo carcere presso il CTV è stato possibile integrare le nostre competenze con quelle di altri enti e dare vita al progetto."