Efficacia, trasparenza e
tempestività: sono questi i valori ai quali si ispira l'operato della
Fondazione Cassa di Risparmio di Biella per lo sviluppo del Biellese e che
hanno permesso all'Ente di dare una risposta forte ed immediata alla crisi
sanitaria ed economica causata dal coronavirus, affrontando in modo funzionale
un anno molto difficile per il territorio e preparandosi al contempo a un 2021
che si preannuncia ancora molto complesso.
La Fondazione ha infatti
approvato a fine mese il Documento programmatico previsionale per il 2021 che
costituirà il timone delle azioni dei prossimi 12 mesi e che a sua volta si
attiene alle linee-guida indicate nel Documento programmatico pluriennale 2020
- 2023.
Grazie a queste
linee-guida la Fondazione nel 2020,
nonostante il lockdown e il ricorso allo smart working di tutto il personale oltre
che degli Amministratori, non solo non ha ridotto la propria capacità di azione
a favore di Enti e cittadini, ma ha ampliato l'offerta di bandi e servizi al
territorio raggiungendo risultati importanti ed apprezzati all'unanimità e
divenendo un punto di riferimento per molte realtà anche grazie alla capacità
di stimolare reti per il raggiungimento di progetti comuni.
Inoltre ha ottenuto un ulteriore
miglioramento della sua posizione nel ranking nazionale delle Fondazioni
bancarie sull'ammontare patrimoniale.
Oggi risulta infatti ventisettesima (rispetto
alla 29° posizione precedente) a livello nazionale e decima (rispetto all'11°
posizione precedente) fra le Fondazioni medio-grandi oltre che quarta in
Piemonte fra le 11 fondazioni di origine bancaria dopo colossi come Compagnia
di San Paolo, Fondazione CRT e Fondazione CR Cuneo.
"La Fondazione ha saputo mettersi
in ascolto del territorio, fare squadra,
lavorare per il bene comune; - commenta il Presidente Franco Ferraris - nei mesi
del lockdown in particolare è stato evidente come la conoscenza puntuale del Biellese e l'abitudine alla
collaborazione e al lavoro comune
siano state indispensabili per
attivare bandi in emergenza, per anticipare pagamenti urgenti, per attivare e
comunicare capillarmente servizi e
progetti di vario tipo, tutto questo portando avanti al contempo il lavoro
ordinario e le progettualità di medio e lungo corso".
Un'intensa attività ben
sintetizzata dalle icone seguenti che riportano sinteticamente il confronto tra
le erogazioni del 2019 e quelle del 2020 (riferite ai primi 9 mesi) da cui
emerge un generale aumento dell'attività in tutti i settori. Tra i dati più
significativi spiccano l'aumento del numero di richieste pervenute (da 347 a
475), il numero di progetti promossi (da 15
a 19), di bandi attivati (da 2 a 7) e così via.
"Questi risultati sono
molto importanti e hanno costituito la base di partenza per la programmazione
del 2021 - spiega il Vice Segretario Generale Andrea Quaregna - Da qui la Fondazione è partita per rendere i
processi per il 2021 ancora più efficaci e identificando alcuni obiettivi
specifici tra cui la predisposizione di
uno strumento di osservazione e rilevazione delle dimensioni sociali, economiche
e demografiche del territorio biellese con una particolare attenzione ai
bisogni emergenti: un Osservatorio permanente con la partecipazione e coinvolgimento
attivo degli stakeholder locali".
Questi strumenti, che
renderanno ancora più efficace l'azione della Fondazione, sono la naturale
evoluzione della "Commissione dei bisogni territoriali" che ha monitorato la
situazione sociale ed economica del territorio biellese di fronte
all'emergenza Covid19 cercando di anticiparne gli sviluppi futuri e le future
necessità, in modo da poter assumere deliberazioni di sostegno più consapevoli
ed efficaci.
Il nuovo Osservatorio dei
bisogni territoriali sarà realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche
dell'Università degli Studi di Milano e sarà svolto da un tavolo composto da
stakeholder locali (enti locali e gestori delle funzioni socio - assistenziali,
scuole, ASL, Camera di Commercio, soggetti rappresentanti del Terzo Settore,
altri significativi attori locali). Le
analisi effettuate daranno vita ad un Rapporto annuale che si tradurrà in nuove
opportunità di coprogettazione.
Sin qui la teoria, ma il
Documento programmatico è per la Fondazione soprattutto uno strumento "di
numeri" come sintetizza il Segretario Generale Mario Ciabattini: "Per il 2021 la Fondazione si pone l'obiettivo
di stanziare a favore del territorio per l'attività erogativa la somma
complessiva di € 4.000.000. Detto ammontare sarà reso disponibile grazie al
reddito prodotto dall'investimento del patrimonio e all'utilizzo, per 1.500.000
euro, degli accantonamenti prudenziali effettuati negli anni precedenti.
La Fondazione, con un grande sforzo economico, ha voluto così
mantenere alto il livello erogativo nonostante la previsione che possa venire
prorogata la sospensione del pagamento dei dividenti azionari raccomandata
dalla Banca Centrale Europea e nonostante i rischi di negativa ricaduta economica
connessi al perdurare della pandemia anche nel 2021".
Una programmazione dunque che
delinea un 2021 ispirato a prudenza e priorità di interventi nelle aree:
Educazione e ricerca; Arte e Cultura e Welfare e Territorio in cui confluiscono
tutti i settori di intervento della Fondazione.
Come si evince dalla tabella
seguente le maggiori risorse nel 2021 andranno a sostegno dei settori
Educazione e istruzione (26%), Arte, attività e beni culturali (24%) e
Volontariato (24%).