L'esperienza
del progetto Emergenza Freddo in questo inverno 2022-2023 si è rivelata
complessa oltre ogni aspettativa. Dall'avvio del progetto a oggi, tutti gli operatori, i
volontari, gli enti pubblici e del privato sociale che da anni realizzano le
diverse azioni volte a garantire ricovero notturno ai senza fissa dimora nel
periodo invernale, sono stati chiamati a uno sforzo sempre più intenso, per
rispondere con efficacia e rapidità alla somma di situazioni al limite che si
sono verificate.
Così i referenti del progetto commentano l'edizione in corso:
"Con
una formula forse un po' logora, diremmo, una "tempesta perfetta" di difficoltà
incrementali e contemporaneamente presenti si è abbattuta su Emergenza Freddo.
Un numero imprevisto di persone senza dimora hanno richiesto interventi di
accoglienza notturna. Un exploit nato dal sovrapporsi di criticità differenti:
su tutti la crisi economica post pandemica e la pressione sul sistema di
accoglienza migranti che si è trovato a rispondere contemporaneamente ai flussi
degli arrivi via mare, a quelli dell'emergenza Ucraina, dell'emergenza
Afghanistan e, infine, al costante afflusso di migranti provenienti dalla rotta
balcanica.
Il
fattore climatico ha fatto la sua parte: gli sbalzi che hanno alternato
settimane miti ad altre con temperature notturne costantemente e di molto sotto
lo zero, fino alle inusuali nevicate di fine febbraio hanno costretto a cercare
rifugio presso le nostre strutture a numerosissime persone rispetto a tutti gli
scorsi 10 anni di attivazione del servizio, quando le
risposte attivate sono state sufficienti per far sì che nessuno restasse fuori.
Qualche numero, per dare meglio l'idea delle straordinarie
dimensioni che il bisogno di ricovero notturno in inverno
nel nostro territorio ha raggiunto quest'anno: grazie all'attivarsi del
progetto Emergenza Freddo siamo partiti incrementando di 10 posti la
disponibilità e siamo arrivati ad aver attivato 34 posti in più, che, come
sempre, si aggiungono ai 15 sempre presenti nel Centro di Pronta Accoglienza
"Ernesto Borri". Più 240%...
Lo
sforzo è stato incrementale: soprattutto dal 30 gennaio in avanti ci si è
adoperati mettendo in campo ogni possibile idea alla ricerca di soluzioni
affinché nessuno restasse fuori, in quanto le temperature percepite durante la
notte scendevano sistematicamente oltre i 5 gradi sotto zero, condizioni in cui
non era più sufficiente a eliminare il rischio per la salute e la vita dormire
in un sacco a pelo (quelli adatti alle temperature più rigide sono, peraltro,
diventati irreperibili sul mercato durante questo inverno...). E' in quel periodo
che le persone hanno iniziato a presentarsi prima di cena, allo sportello di accoglienza,
alla ricerca di un posto dove dormire, con le dita delle mani già cianotiche
per ipotermia.
Alla
data del 6 febbraio 2023, dopo
77 giorni di servizio, da Emergenza Freddo sono transitate ben 74 persone, che
sono tantissime, se si pensa che nel 2022, alla fine progetto, ovvero al 31
marzo, dopo 134 giorni di servizio, ne erano passate complessivamente 67.
Il
nostro progetto è fatto di operatori e organizzazioni che sanno come si fa,
ormai. Prova ne è, per esempio la particolare attenzione che è stata data alle
persone in situazione di fragilità che si sono rivolte a noi in questi mesi: un
episodio di Covid e almeno cinque situazioni di influenza "ordinaria" per le
quali è stata garantita ospitalità h24 nelle strutture.
Nelle
scorse settimane, quando le temperature erano molto rigide, il sistema ha retto
all'urto di questi numeri così grandi e inattesi e ci è riuscito facendo
appello a tutte le risorse possibili che sono in primis quelle economiche,
grazie al sostegno di tante e tanti cittadini biellesi, gruppi legati a
parrocchie o associazioni religiose, associazioni laiche, amministrazioni
comunali e aziende.
Il
sistema della bassa soglia biellese ha saputo rispondere con flessibilità a
tutto questo, ma l'impatto a livello economico è rilevante e i ben 11.600 euro
raccolti già a inizio febbraio (ne erano stati stimati come necessari 11.000) non sono sufficienti per garantire accoglienza a
tutti almeno fino a fine marzo, quanto le temperature saranno auspicabilmente
più miti.
L'onda
di piena, tuttavia, non è ancora finita: per questo finale di progetto abbiamo
ancora bisogno di aiuto, siamo ancora sotto forte pressione per il numero di
persone accolte, per l'esorbitante numero di vite difficili che ogni sera
cercano un luogo caldo e sicuro dove passare le notti di questo inverno sui
generis".
La
rete dei soggetti sottoscrittori del progetto Emergenza Freddo è composta da: Città di Biella, Consorzio
I.R.I.S., CISSABO, Caritas Diocesana Biella,
ATS Accoglienza Plurale (capofila coop. Maria Cecilia), Croce Rossa Italiana sez. Biella, Centro
Territoriale per il Volontariato, ASL BI, Gruppi di Volontariato Vincenziano,
ACLI Biella, Associazione Papa Giovanni XXIII di Biella, Associazione La Rete,
Associazione Tunka, Associazione
No Mafie Biella.
Il progetto è realizzato con il contributo della
Fondazione Cassa di Risparmio di Biella.
Chi volesse contribuire può fare un
bonifico al seguente IBAN: IT 02M0608522300000013890039 intestato
all'Associazione La Rete.