Archivio Besso

 

Acquisito nel 2011, l'archivio del fotografo biellese Vittorio Besso (1828-1895) comprende 530 lastre negative, 142 stampe originali, una macchina fotografica completa di soffietto e ottiche per lastre di grandi dimensioni (24x30 e 30x40 cm), un elenco manoscritto delle lastre e dei soggetti, unitamente alle copie a stampa del catalogo delle vedute, e copie fotostatiche dei cataloghi dell'intera produzione di Vittorio Besso

Vittorio Besso è stato uno dei primi fotografi della montagna, ma la sua formazione e i suoi studi sono legati all'arte figurativa; infatti seguirà le orme del nonno materno affrescatore di chiese, ricevendo già in famiglia un'educazione artistica. Essendo portato per l'arte Vittorio Besso dai 13 ai 18 anni verrà mandato dalla famiglia a studiare in Francia.
Al suo rientro a Biella, a partire dalla fine degli anni Quaranta dell'Ottocento, inizia la sua professione di pittore, litografo e incisore, per le quali ancora adolescente, si era duramente preparato lontano da casa.
Nel 1839 a Parigi era stata presentata l'invenzione della fotografia. Questo nuovo mezzo di comunicazione aveva avuto un grande successo e si era largamente diffuso in Europa come in Italia. Nel 1848 anche Vittorio Besso e il fratello Vincenzo si accosteranno alla fotografia, insieme inizieranno a viaggiare in Francia per acquistare attrezzature fotografiche e apprendere tutte le novità tecniche e tecnologiche presenti sul mercato, con l'idea di aprire uno studio fotografico, cosa che avviene nel 1859 quando aprirà a Biella il primo stabilimento fotografico della città: la "Fotografia Alpina di Vittorio Besso Pittore e fotografo". L'atelier avrà grande successo e muterà più volte negli anni la denominazione: Fotografia Alpina Besso Vittorio - Biella, poi Premiata Fotografia Alpina Besso Vittorio Fotografo di S. M. il Re d'Italia e Reale Stabilimento Fotografico Alpino fondato nel 1859 - Vittorio Besso Biella, che ritroviamo sempre nello stesso luogo, l'allora Via Umberto oggi Via Italia, fino al 1893, due anni prima della morte del fotografo.
L'attività di Vittorio Besso riscuoterà successo, acquisendo una consistente clientela nella cittadinanza biellese. Nel proprio lavoro si rivelò un valente ritrattista e un accorto professionista, attento al commercio e alle proposte alla moda, fornendo ai propri clienti servizi fotografici durante consessi e ricorrenze, ritratti dipinti, fotografie montate nei più diffusi formati dell'epoca: carte de visite, cabinet card, serie stereoscopiche, album souvenir. Ci ha inoltre regalato i noti ritratti di Quintino Sella, della Regina Margherita, di Giuseppe Garibaldi, oltre a numerose fotografie di gruppo, realizzate in occasione di consessi professionali, raduni e congressi, fra cui quelli del Club Alpino Italiano - CAI, del quale era socio.
Vittorio Besso è da ricordare anche per le fotografie del patrimonio storico-artistico e architettonico e per quelle realizzate al seguito delle battute di caccia del Re Vittorio Emanuele II. Dal 1860 il fotografo inizierà a partecipare con successo alle numerose Esposizioni nazionali ed internazionali dell'epoca, riscuotendo successi, riconoscimenti e numerosi premi. Amplierà così la clientela e sarà riconosciuto il suo valore da Vienna, a Wüttemberg, fino a Parigi.
Il talento artistico di Vittorio Besso si manifesta nelle fotografie di paesaggio e nelle vedute delle montagne biellesi, del Canavese e della Valle d'Aosta: già nel 1865, a pochi anni dall'apertura della sua attività, è famoso per i suoi paesaggi montani e il suo studio compare sulle pagine della Gazzetta Biellese. Sarà fra la fine degli anni Sessanta e gli anni Ottanta dell'Ottocento che realizzerà importanti campagne di documentazione geognostica, orografica e paesaggistica, recandosi sulle cime delle Alpi, coprendo con le sue ascensioni fotografiche un arco geografico che si estende fra il Monviso e la Catena del Monte Rosa.
Nel 1895, all'età di 67 anni muore a Biella; dopo la sua morte la vedova e il figlio Umberto subentrano nella gestione dello studio, trasferendolo a Imperia. A Biella il suo allievo Simone Rossetti aprirà un proprio atelier; così Vittorio Besso sarà il capostipite di future generazioni di fotografi biellesi.

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Archivio Besso
Santuario di Oropa, seconda metà XIX sec.
 
Archivio Besso
Biella, Battistero, seconda metà XIX sec.
 
Archivio Besso
Stabilimento minerario in Sardegna, seconda metà XIX sec.