L'archivio
di Italo Martinero (1912-1993), acquisito dalla Fondazione alla fine del 2004, è composto da circa
1.700 fotografie e 1.200 diapositive, realizzate tra il 1950 e il 1977, che
comprendono immagini così classificate: uomini, donne, bambini, Sassaia
(frazione in Alta Valle Cervo), paesaggi vari, composizioni (fiori, animali,
aeroplani, frutta), circo, Chioggia (canali e barche), Venezia (gondole e
scorci della città), paesaggi e composizioni marine, viaggi (Finlandia,
Lapponia, Grecia, Jugoslavia e Bulgaria), studi con le molle e con le bolle.
Le stampe, in particolare, si riferiscono alla fase più sperimentale della produzione del fotografo, quando, in seguito a un corso frequentato a Milano, una profonda conoscenza della
tecnica di ripresa, una continua contaminazione pittorica (dovuta al contatto con
il mondo degli artisti) e un desiderio profondo di indagine spingono il
fotografo, sempre più artista, sulla strada del gioco e della ricerca
sperimentale di forme nuove e tali da suscitare stupore nell'osservatore. Variazioni
cromatiche continue, ripetizioni a volte esasperate di immagini riprese,
ribaltate, attorcigliate su loro stesse, esplorate nei più intimi particolari;
pose allungate e ridotte, sovrapposizioni, solarizzazioni e posterizzazioni, viraggi
estremi e sequenze strappate alla velocità del tempo e immobilizzate nello
spazio di un fotogramma. E ancora: fotomontaggi, inclinazioni e obliquità
compositive, effetti meravigliosi e giochi di luce scomposti da immaginari
caleidoscopi, esposizioni giocate in camera "obscura", nel segno di un
passato che si proietta inevitabilmente nell'immaginario del sogno. Tecniche che rendono ancora oggi attualissime queste immagini.
Consultabilità: completamente digitale (immagini consultabili presso lo Spazio Cultura)