Sostenere attività
e progetti di supporto delle politiche sociali e sanitarie per prevenire o
contrastare le situazioni di disagio e di marginalità che interessano
categorie ampie della popolazione biellese, rafforzando la capacità di
rispondere ai bisogni sempre più diffusi e complessi della comunità: è questo
l'obiettivo del bando "Seminare comunità" nell'ambito del quale sono stati
assegnati contributi per 353.400 su 43 richieste.
Un intervento
che si pone come scopo quello di affrontare la sfida della transizione demografica ponendo
attenzione al tema del mantenimento e dell'incremento di servizi a favore della
popolazione biellese attuando iniziative realizzate e ricomprese nell'Area
Welfare.
"Seminare
comunità è un bando particolarmente coerente con la vision e la mission della
Fondazione che si è data come obiettivo quello di affrontare la sfida
demografica contribuendo a creare comunità attrattive in cui vivere -
commenta il Presidente Michele Colombo - In particolare il bando dà rilievo ai progetti
capaci di mettere nelle condizioni ogni persona sostenuta di poter valorizzare
le proprie capacità a vantaggio proprio e di altri, nella visione
del welfare generativo".
Un bando che
come sempre parte dall'analisi dei bisogni del territorio attraverso un focus del
contesto di riferimento supportato dal rapporto annuale di OsservaBiella -
Osservatorio territoriale del Biellese presente sul sito www.osservabiella.it,
in cui vengono elencati indicatori utili (in particolare gli indicatori
demografici e gli indicatori collegati agli SDGs 1, 2, 3 e 10) per le evidenze
territoriali riferite agli obiettivi del bando.
Le attività sostenute intendono promuovere
azioni di sistema o innovative nei seguenti ambiti:
- cura e valorizzazione delle persone anziane;
- sostegno ad interventi di inclusione sociale
per soggetti disabili;
- supporto ai carichi famigliari, soprattutto
per nuclei in situazione di marginalità (compreso il sostegno ai centri estivi
e altri interventi di supporto alla genitorialità);
- contrasto alle forme di fragilità nelle sue
diverse componenti (sociale, economica, alimentare, lavorativa, abitativa,
sanitaria);
- azioni di responsabilizzazione e di
coinvolgimento attivo dei beneficiari finali (welfare generativo).
Il contributo massimo erogabile
era pari a un massimo di 20.000 e le richieste di contributo non potevano
essere superiore all'80% dei costi totali del progetto.
Le proposte
progettuali pervenute sono state valutate dagli uffici della Fondazione e da un
valutatore esterno della Fondazione Emanuela Zancan.
Fondazione Zancan è un
centro di ricerca e studi di Padova che opera da sessant'anni nell'ambito delle
politiche sociali, sanitarie, educative, dei sistemi di welfare e dei servizi
alla persona, relazionandosi con Ministeri, Regioni, Comuni, Aziende Usl,
Fondazioni di origine bancaria, Enti del terzo settore (nel 2024 è stata in
partnership con oltre 60 organizzazioni). Da quasi dieci anni collabora con la
Fondazione per attività di monitoraggio, valutazione e co-progettazione.
Nell'ambito
della sua attività di studio e ricerca Fondazione Zancan da anni ha indicato la
necessità di ripensare il sistema di welfare in direzione di interventi più
efficaci, a maggiore "rendimento" sociale capaci di favorire una rigenerazione
delle responsabilità e delle risorse investite. È possibile ripensando il
sostegno ai più deboli e fragili nella logica del welfare generativo: non solo
aiutarli ma metterli nelle condizioni di poter valorizzare le proprie capacità
a vantaggio proprio e di altri, in modo da garantire una maggiore inclusione
sociale. Un welfare che diventa capace di operare in questo modo può diventare sistema
di investimento sociale moltiplicativo di bene comune, con vantaggi che vanno
dalla persona, al suo spazio di vita, alla comunità sociale. In questa
prospettiva, risulta cruciale la capacità di riconoscere e di valorizzare la
persona espressiva di capacità e risorse di cui è portatrice. È una sfida che
coinvolge anche i progetti che sono stati finanziati dal bando "Seminare comunità".
Nell'ambito
del bando, Zancan supporterà le organizzazioni finanziate per avere maggiore
consapevolezza di quello che realizzano e dei risultati che raggiungono, per
rafforzare le loro competenze sul senso e sulle modalità di fare monitoraggio e
valutazione e su come realizzare pratiche generative a partire dai destinatari
delle loro azioni.
L'elenco completo dei progetti sostenuti è scaricabile dal link in fondo a questa pagina.
Voci dai progetti sostenuti
"Da un'analisi delle necessità rilevate
nei nuclei familiari con figli autistici, sempre più isolate e stigmatizzate,
si evidenzia la tendenza a precludersi l'accesso ad ambienti pubblici o a
situazioni socializzanti. Il progetto intende supportare la persona con
autismo e la sua famiglia verso un percorso di vita il più possibile
autodeterminato ed inclusivo, rispondente alle esigenze soggettive di chi ne è
protagonista, contribuendo così a incrementare la qualità della vita del
singolo e del suo nucleo familiare. Inoltre intende fornire una corretta
formazione sull'autismo ad insegnanti ed operatori, per uniformare e
condividere gli interventi educativi in ambiti diversi".
Daniela
Oioli, Angsa Biella
"Non esiste raccolto senza una buona
semina e non esiste conserva senza una buon raccolto. Il rispetto del ciclo
naturale della vita, in ogni contesto, parte dal prendersi cura di ogni
stagione dell'esistenza. Se dovessimo paragonare Biella a un grande campo
destinato al raccolto, sarebbe oggi una realtà in cui le piantine che nascono
sono meno numerose di quelle che già hanno dato frutti e di cui bisogna avere
cura, perché trasmettono il patrimonio profondo del raccolto, la consistenza
dei sapori, la resilienza di fronte alle intemperie. Il progetto "domiciliarEtà" nasce nell'ambito del bando "Seminare comunità" con lo scopo di entrare
delicatamente proprio nelle vite di chi ha superato da tanto tempo il periodo
della semina "del raccolto". Gli anziani rappresentano la maggioranza di una
comunità che spesso appare distratta dal rumore, dai movimenti, dai suoni e
poco attenta ai silenzi e alle solitudini di chi resta prigioniero di una
quotidianità senza aspettative. Sostenere gli anziani nel loro percorso comunitario
significa farsi portatori di esperienze, di memorie, di racconti. Ogni percorso
ha un senso se parte e arriva in un posto caro al cuore: la casa; ogni
percorso ha motivo di esistere se c'è un traguardo da raggiungere e un mezzo
per farlo. Con il progetto "domiciliarEtà" cerchiamo di facilitare questo
percorso, partendo dal sostegno alla cura della casa, passando dal trasporto
verso ogni piccolo traguardo quotidiano di una persona anziana: la spesa, una
visita medica, l'espletamento di una pratica burocratica, fino
all'accompagnamento verso ogni forma di socializzazione, che dalla visita
amicale fino al centro incontro anziani, dal sedile dell'auto fino al rientro a
casa, promuove la conservazione del sentirsi vivi, inclusi, radicati, seppur
con più fragilità, a una comunità costruita con sacrifici e lavoro, illusioni
e delusioni. Questo nostro navigare tra campi, nidi e gusci è un modo, forse il
più importante, per ricominciare a parlare di sostegno alle persone anziane,
partendo da tutto ciò che è l'opposto della solitudine, dell'esclusione
sociale, partendo cioè dalla inconfutabile poesia della vita, che, dal suo
inizio fino alla sua fine, ha bisogno del prendersi cura, di regalare un gesto
e ricevere memoria".
La Famiglia Coop di Solidarietà Sociale
"Il progetto "Costruiamo
Insieme" realizzato da Condividere - Comunità Papa Giovanni
XXIII promuove nel territorio biellese l'inclusione sociale e il benessere
di persone con disabilità e di persone detenute presso la Casa circondariale di
Biella. Offre opportunità di apprendimento e autonomia attraverso attività
culturali, sportive e laboratoriali. Per le persone detenute, il progetto,
attuato presso i locali di "WoodLab - Laboratorio Sociale"
di Condividere, facilita la formazione professionale e il reinserimento
nella società. Inoltre, rafforza le reti di supporto comunitario coinvolgendo
volontari, educatori e famiglie in un modello di welfare generativo. Grazie
alla sensibilizzazione favorisce un cambiamento sociale basato sull'inclusione
e la collaborazione per una società più equa. Un cammino dove queste due
fragili realtà si incontrano e condividono un pezzo di strada assieme per un
bene comune".
Simone Pozzati, Associazione Comunità Papa
Giovanni XXIII