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Storia

 

La "Cassa di Risparmio per la Città e Provincia di Biella" fu fondata dal vescovo di Biella mons. Giovanni Pietro Losana nel 1856 per favorire il piccolo risparmio individuale a fini previdenziali ed educare anche la gente più modesta alla parsimonia. In quell'epoca il Biellese, come molte altre regioni italiane, non era indenne dalla miseria e dall'usura e le poche banche esistenti pretendevano tassi d'interesse esorbitanti, una situazione a cui il nuovo ente, nelle intenzioni del suo promotore, avrebbe dovuto porre rimedio.

Autoritratto del vescovo di Biella mons. Giovanni Pietro Losana
Il vescovo di Biella mons. Giovanni Pietro Losana

L'11 agosto 1856 mons. Losana scrisse una lettera al sindaco di Biella Felice Coppa esortandolo a comunicare al Consiglio Comunale la determinazione del vescovo a istituire una cassa di risparmio. Mons. Losana metteva a disposizione della nuova istituzione una dote di 30.000 £ "nuove di Piemonte". Allegata alla lettera il vescovo biellese inviava anche il "Regolamento" amministrativo e gestionale del nascente istituto. Il Regio Decreto di approvazione firmato dal re di Sardegna Vittorio Emanuele II arrivò dopo neanche due settimane, il 24 agosto, dando così il via alle operazioni per costituire il primo consiglio di amministrazione della neonata "Cassa di Risparmio per la Città e Provincia di Biella", a presiedere il quale fu designato il cav. Giuseppe Arnulfo, causidico e deputato del Parlamento Subalpino.

 

L'articolo primo del "Regolamento" di mons. Losana recitava: "È istituita nella Città di Biella una Cassa di Risparmio, costituente corpo morale capace di acquistare e contrattare in nome proprio, sotto il titolo di Cassa di Risparmio per la Città e Provincia di Biella, destinata a ricevere e rendere fruttifere le somme provenienti dalle economie delle classi lavoratrici, e principalmente degli artigiani, e delle persone di servizio". La "destinazione ultima dei lucri" era non tanto la beneficienza diretta, quanto il sostegno alle realtà culturali e sociali esistenti (molte delle quali fondate proprio da mons. Losana) o in via di erezione nel territorio biellese.

La prima sede della Cassa di Risparmio di Biella fu nell'odierna Piazza Fiume, allora nota come Piazza delle Erbe o della Verdura, nome dovuto al mercato di ortaggi che vi si teneva settimanalmente. L'apertura al pubblico avvenne il 16 novembre 1856, accompagnata da una capillare campagna di affissioni promozionali in tutto il territorio. 

Regio Decreto di approvazione del "Regolamento" della Cassa di Risparmio di Biella
Regio Decreto di approvazione del "Regolamento" della Cassa di Risparmio di Biella
 

Inizialmente gli sportelli erano aperti solo due giorni alla settimana (il giovedì e la domenica). Nel 1877 gli uffici della banca si trasferirono all'angolo tra le odierne Via Seminari e Via Arnulfo.

La prima sede di proprietà fu l'oratorio della chiesa di San Filippo (fu acquistata nel 1908 ma divenne operativa solo dal 1913). Nel 1911 furono aperte le prime succursali a Masserano e a Cossato. Nel 1917 la Cassa di Risparmio di Biella si trasferì infine nella sua sede storica, la villa Maglioli nell'allora Via XX Settembre (oggi Via Gramsci), acquistata nel 1916 con una spesa di 100.000 £.

Con Decreto del Presidente della Repubblica del 27 settembre 1984 la Cassa di Risparmio di Biella ha poi incorporato un'altra istituzione benemerita della città, il Monte di Pietà di Biella, che aveva sede nella palazzina dell'odierna Via Caraccio che oggi ospita la "Casa della Comunità", continuando di fatto a svolgere l'attività di prestito su pegno. 

Con l'evolversi del sistema bancario italiano ed europeo nel 1992 la Cassa di Risparmio di Biella, così come tutte le altre cosiddette "banche pubbliche", si è trasformata nella Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, mentre l'attività creditizia è stata scorporata e conferita alla Cassa di Risparmio di Biella Spa (Decreto del Ministero del Tesoro dell'8 luglio 1992), poi diventata Biverbanca in seguito alla fusione con la Cassa di Risparmio di Vercelli e oggi parte del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti.

Primo Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella è stato l'avv. Luigi Squillario, già sindaco di Biella e Presidente della Cassa di Risparmio di Biella, in carica dal 1992 al 2015.

Sotto la guida di Squillario, coadiuvato dai Segretari Generali Pasquale Carciotto e Mario Ciabattini, la Fondazione è nata e si è strutturata per svolgere la propria attività filantropica in linea con la mission che era già propria della Cassa di Risparmio di Biella fondata da Mons. Losana e lavorando per il benessere e lo sviluppo del territorio biellese.

Luigi Squillario
Luigi Squillario

Nel corso degli anni la Fondazione ha consolidato il proprio patrimonio e affinato la propria capacità di azione costruendo un capitale reputazionale di primo piano tra gli stakeholder biellesi, nonché ricoprendo il ruolo di "cassaforte dei biellesi", come lo stesso Squillario amava ripetere.
Tra le innumerevoli progettualità portate avanti dalla Fondazione sotto la presidenza Squillario si ricordano il rilancio di Città Studi con la creazione del polo universitario e la costruzione di diverse strutture tra cui la biblioteca, la "restituzione" ai biellesi dopo un lungo restauro di Palazzo Gromo Losa e la donazione al nuovo Ospedale di Biella di apparecchiature mediche d'avanguardia per un valore di oltre 20 milioni di euro. Importanti contributi sono stati conferiti negli anni anche al Santuario di Oropa, alle case di riposo biellesi, all'Anfiteatro di Sordevolo e a moltissimi progetti di carattere culturale e sociale.

 

All'avv. Squillario sono stati dedicati un fondo di sostegno allo studio dei ragazzi biellesi e la biblioteca universitaria di Città Studi.

Nel 2015 è stato eletto Presidente il dott. Franco Ferraris, rimasto in carica per due mandati fino al 2023. La presidenza Ferraris ha dato piena attuazione al Protocollo Acri-MEF, approvato nello stesso anno, ed è stata caratterizzata da un rinnovamento profondo della macchina erogativa della Fondazione con l'applicazione del sistema dei bandi e delle sessioni erogative. Per ottimizzare la gestione di Palazzo Gromo Losa, le cui sale espositive sono state inaugurate nel 2015, è stata costituita nel 2016 la società strumentale Palazzo Gromo Losa Srl, che con la mostra dedicata a Henri Cartier-Bresson ha aperto la stagione delle grandi mostre nel Polo Culturale di Biella Piazzo.

Nel corso dei due mandati è stata messa a punto e sviluppata una strategia volta a valorizzare e restituire alla collettività numerosi "immobili per il bene comune" di proprietà della Fondazione: tra il 2017 e il 2023 sono stati inaugurati Villa Boffo, con il centro Mente Locale per la prevenzione delle malattie neurodegenerative e Alzheimer, la "Casa della Comunità" presso l'ex Monte di Pietà per i servizi socio-assistenziali e Cascina Oremo, completamente ristrutturata nel tempo record di 18 mesi per ospitare un polo innovativo dedicato ad apprendimento, sport, orientamento e attività specialistiche ed inclusive per la fascia 0-17.

Nel 2019, grazie all'impulso dato dalla presidenza Ferraris, la Città di Biella è diventata Città Creativa UNESCO nel settore Crafts & Folk Art e, successivamente, è stata costituita l'Associazione Biella Città Creativa, che ha riunito i principali stakeholder territoriali.

Franco Ferraris
Franco Ferraris
 

La Presidenza Ferraris ha affrontato la pandemia COVID-19 attuando numerosi bandi straordinari che hanno portato sostegno immediato alla popolazione biellese in un momento estremamente difficile. Nel 2020 è inoltre stata promossa la nascita di Fondazione BIellezza per lo sviluppo turistico biellese e la Fondazione ha promosso una cordata di enti e Fondazioni che ha permesso la riapertura della Basilica Superiore del Santuario di Oropa in occasione della V Incoronazione centenaria.
Nel 2022 è stato celebrato il Trentennale della Fondazione con la messa a punto del Manifesto "Biella 2030" a cura di 30 giovani biellesi under 30, le cui idee e visioni hanno costituito un primo passo verso la successiva costituzione della Commissione Giovani della Fondazione.

Dal 2023 il Presidente della Fondazione è il dott. Michele Colombo.

Collocata tra le Fondazioni medio-grandi in ambito nazionale, ha un patrimonio di circa 267 milioni di €, che genera il reddito necessario a conseguire gli scopi statutari.